sabato 20 marzo 2010

PREFAZIONE DEL CORANO

Il Verbo e i suoi SegniPer i musulmani, il Corano è il Testo di riferimento, la Fonte e l’Essenza del Messaggio che il Creatore ha voluto far giungere agli uomini. E’ l’ultimo evento di una miriade di Rivelazioni rivolte agli esseri umani attraverso la storia. E’ il Verbo di Dio... ma, allo stesso tempo, questo Verbo non è Dio. Il Corano rivela, svela e orienta : è una luce (an-Nûr) che risponde alla domanda di senso iscritta dalle origini (al-fitra) nell’intimità di ogni cuore. Il Corano è Ricordo (adh-Dhikr) di tutti i messaggeri, di Noé e di Abramo, di Mosè e di Gesù : come loro, ricorda e insegna alle coscienze che la Vita ha un senso, che i fatti sono dei segni. Il Corano è una iniziazione al discernimento (Al- Furqân).E’ Il Libro (al-Kitâb) per le musulmane e i musulmani del mondo intero, ma paradossalmente non è il libro che si deve leggere per primo quando si voglia conoscere l’islam. Esso è contemporaneamente estremamente semplice e profondamente complesso e la natura degli insegnamenti spirituali, umani, storici e sociali che se ne può ricavare si coniugano, a differenti livelli, in rapporto al Trascendente, alla relazione con gli uomini, all’etica o all’azione. Il Testo è uno, ma le sue letture sono molteplici ed è assolutamente necessario non confonderle. Il Corano e il cuore: un dialogo A colei o a colui che ha riconosciuto la Presenza dell’Altissimo e il cui cuore ha aderito al messaggio dell’islam, il Corano parla in modo del tutto singolare. Esso è la Voce della Via: Dio parla al suo essere, alla sua coscienza, al suo cuore e gli mostra il cammino del Suo Compiacimento, della Sua conoscenza e del Suo incontro : « Questo è il Libro su cui non ci sono dubbi, una guida per i timorati… ». Più di un testo è un compagno di strada che viene salmodiato, cantato, ascoltato: dappertutto nel mondo musulmano, nelle moschee, nelle case e nelle strade, si odono voci magnifiche diffondere nell’aria la Parola del Divino. E i cuori, a volte distratti, a volte attenti, più sovente meditativi, rispondono a questo Richiamo, che è un invito al dialogo lanciato dal Creatore di Tutto, al cuore di ciascuno. Qui, non c’è distinzione tra il sapiente (al-‘âlim) e l’essere comune, il Corano parla a ciascuno nella sua lingua, alla sua portata, alla sua intelligenza, al suo cuore, alle sue domande, alle sue gioie come alle sue ferite. E’ ciò che gli ulema hanno chiamato al-qirâ’a at-ta’abudiyya, la lettura o l’ascolto destinato all’adorazione. La musulmana o il musulmano legge o ascolta il testo cercando di impregnarsi della dimensione spirituale del messaggio: al di là del tempo, al di là della storia e dei milioni di esseri viventi sulla terra, Dio le (gli) parla, la chiama e le ricorda, la invita e la orienta, consiglia e comanda... Dio gli risponde, a lui, a lei, al suo cuore, senza intermediari, intimamente.

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